Protezione Civile ARI-PC
Radiocomunicazioni Emergenza
Risale
all'alluvione
del
Polesine
del
1951
l'inizio
dell'attività
organizzata
dai
radioamatori
in
quella
che
anni
dopo
prenderà
il
nome
di
Protezione
Civile.
Dapprima
con
gli
ingombranti
apparati
per
onde
corte,
ora
con
digitali
bi-
banda
VHF
e
UHF
che
grazie
ai
ponti
ripetitori
analogici
e
digitali
D-Star
garantiscono
ragguardevoli
coperture
radio
con
apparecchiature
di
ridottissime
dimensioni,
in
molte
occasioni
sostituendo
il
telefono
cellulare,
a
differenza
di
quest'ultimo
le
comunicazioni
dei
radioamatori
sono
possibili
anche
in
tutte
quelle
situazioni
che
causano
il
blocco
dei
servizi
di
telecomunicazione
tradizionali,
cioè
terremoti
ed
esondazioni.
Il
diffusissimo
"telefonino",
dopo
una
breve
tratta
via
radio
entra
sempre
su
una
rete
telefonica
tradizionale
via
cavo,
soggetta
quindi
ai
guasti
delle
linee
che
il
maltempo
o
un
fenomeno
disastroso
come
un'esondazione
possono
fare.
Viceversa
una
rete
radio
radioamatoriale,
oltre
a
contare
su
ponti
radio
ripetitori
posti
in
posizione
elevata
con
alimentazione
di
emergenza
a
batteria,
può
disporre
della
capillarità
dei
radioamatori,
che
sparsi
sul
territorio
possono
comunque
collegarsi
tra
loro
riuscendo
a
garantire
l'inoltro
dei
messaggi
verso
le
Prefetture
che
coordinano
i
soccorsi.
A
Trieste
l'ARI
costituì
il
3
marzo
del
1970
il
C.E.R.
Corpo
Emergenza
Radioamatori
della
sezione,
oggi
ARI-RE
Radiocomunicazioni
Emergenza.
Già
da
alcuni
anni
vi
erano
state
delle
sperimentazioni
mirate
al
soccorso,
in
particolare
speleologico.
Pioniere
di
quell'attività
fu
Enrico
DavanzoI1DVO
(oggi
la
sezione
ARI
di
Trieste
porta
il
suo
nome),
scomparso
sul
Monte
Canin
nel
1970
travolto
da
una
slavina
insieme
ad
altri
due
amici.
Oggi
tutte
le
prefetture
italiane
dispongono
di
una
sala
radio
ARI
dalla
quale
sono
collegabili
il
Ministero dell'Interno
ed
il
Dipartimento
della
Protezione
Civile
di
Roma,
impiegando
apparecchiature in onde corte (HF).
Tramite
le
frequenze
in
VHF
e
UHF
si
effettuano
invece
i
collegamenti
locali,
in
particolare
per
il
Friuli
Venezia
Giulia
i
collegamenti
tra
le
quattro
prefetture
regionali
(Trieste,
Udine,
Pordenone
e
Gorizia),
i
COM
(Centri
Operativi
Misti
presso
i
principali
comuni)
ed
eventualmente
la
SOR
IV3PCR
(Sala
Operativa
Regionale)
di
Palmanova
(UD)
della
Regione
Autonoma
Friuli
Venezia
Giulia,
al
momento
non
attiva.Questi
collegamenti
sono
effettuati
anche
utilizzando
i
21
ponti
radio
ripetitori
ARI
regionali.
La
prefettura
di
Trieste
è
stata
la
prima
a
disporre
di
un
collegamento
packet
UHF
a
38.400
bps
con
il
nodo
Itanet
di
Trieste
(IR3TS),
da
cui
viene
collegata
tutta
la
rete
Itanet
nazionale
usando
la
tratta
a
1.228.000
bps
tra
Trieste,
Aviano
(PN)
e
Padova.
In
parole
povere
è
possibile
un
collegamento
diretto
ed
immediato
con
postazioni
packet
di
Roma,
di
Milano,
di
Bologna,
le
nazioni
della
comunità
"Alpe
Adria",
Austria,
Slovenia
e
Croazia
in
particolare,
e
sono
pure
possibili
connessioni
con
altri
nodi
radioamatoriali
di
qualsiasi
altro
continente
tramite
il
gateway
con
la
rete
telematica
Internet.
Regionale)
di
Palmanova
(UD)
della
Regione
Autonoma
Friuli
Venezia Giulia, al momento non attiva.
Operatori della sezione...
La
Sezione
ARI
di
Trieste
ha
attivamente
partecipato
con
propri
operatori
agli
interventi
svolti
in
occasione
di
grosse
calamità,
come
il
terremoto
del
Friuli,
quello
dell'Irpinia,
quello
dell'Umbria
esondazione
nel
Val
Canale
e
Canal
del
Ferro
(UD),
terremoto
dell'Abruzzo.
La
Sezione
ARI
di
Trieste
è
stata
la
prima
a
venir
censita
dal
Dipartimento
della
Protezione
Civile
ai
sensi
del
DPR
nr.613/94.
Anche
nel
campo
dell'addestramento
la
Sezione
è
sempre
attiva,
organizzando
annualmente
proprie
esercitazioni
a
livello
locale,
o
partecipando
alle
esercitazioni
promosse
dalla
Protezione
Civile
regionale
o
dal
Dipartimento
della
Protezione
Civile
di
Roma,
come
ha
dimostrato
il
nostro
impiego all'esercitazione VESUVIO 96 tenutasi a Napoli.
ARI-RE Trieste
Dal 1970 ...impegnati per l’emergenza in aiuto alle popolazioni!
Il
22
marzo
2010
ricevuti
dal
prefetto
Alessandro
Giacchetti
in
occasione
del
40°anniversario
del
gruppo
ARI-RE,
(Radiocomunicazioni
Emergenza)
i
radioamatori
triestini
della
locale
sezione
ARI
che
fanno
anche
parte
della
protezione
civile
regionale.
In
occasione
di
questa
ricorrenza
IV3KAS
Luigi,
presidente
della
sezione
di
Trieste
ha
consegnato
al
prefetto
Giacchetti
la
targa
che
raffigura
la
cattedrale
di
San
Giusto
e
un
tasto
telegrafico.
Il
prefetto
ha
voluto
ringraziare
i
radioamatori
triestini
per
la
loro
“disponibilità
e
professionalità”
e
ha
elogiato il costante rinnovo nelle nuove tecniche di trasmissione.
Il
3
marzo
2020
ricorreva
il
50°
anniversario
della
nascita
del
gruppo
«Radiocomunicazione
Emergenza»
ARI
Trieste,
per
l’occasione
era
previsto
presso
il
Palazzo
del
Governo
un
incontro
degli
operatori
con
il
prefetto,
purtroppo
per
il COVID 19 è stato rinviato.