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allarmistiche diffuse tramite i
radioamatori e le radio private”. Nella
notte Claudio Urti (i3URT) e Romano
Sacchetti (i3SDC), dipendenti della Polizia
di Stato, contattano la Prefettura
offrendo la disponibilità di uomini e
mezzi per garantire un servizio di
telecomunicazioni con le zone colpite, ma
l’offerta venne respinta perché “non
ritenuta necessaria”. Un’analoga risposta
viene data dal Distretto Militare con le
stesse motivazioni. Una maggiore
attenzione alle informazioni di prima
mano fornite dai radioamatori è prestata
invece dal comparto sanitario cittadino
che, messo al corrente della gravità della
situazione, si attiva per essere pronto
all’emergenza.
Solo all’alba la devastazione prodotta da sisma assume
Questa esperienza mi ha aiutato ad affrontare altre
emergenze nel passare degli anni sempre come le sue reali proporzioni. Dopo una giornata di ascolto
volontario dell’ARI-RE Trieste nelle emergenze che alla radio, in silenzio per non intralciare le operazioni
di soccorso e consapevole ormai che erano proprio le
purtroppo si sono succedute nel corso degli anni.
comunicazioni, il vero anello debole dei soccorsi,
40 anni sono passati….. 40 che non dimentico. decido in serata, con Claudio Vascotto (i3VSC) ed Elio
Fior (i3FBS) di partire per il Friuli. Certo la decisione
fu forse affrettata, ma la sensazione di stare con le
mani in mano con tutto quello che stava succedendo
era divenuta insopportabile. In Friuli ci coglie la notte,
così buia da creare angoscia e un silenzio irreale tra la
polvere diffusa ancora nell’aria, poi delle luci: una fila
di camion militari fermi a bordo strada e la conferma
alle nostre preoccupazioni. Sono in contatto radio con
Roma, ma a quell’ora, sulla frequenza che utilizzano
(l’unica disponibile sulla vetusta apparecchiatura
militare) non sono in grado di comunicare con Udine
per ricevere istruzioni sul modo di raggiungere la
località di destinazione. Stupefatti assistono alla
dimostrazione di efficienza delle nostre “piccole
radio” che ci consentono (in collegamento costante con
la Prefettura di Udine), la scelta di percorsi alternativi
per evitare i centri abitati con le murature pericolanti
e un preciso arrivo a destinazione. Sbrigato un po’ di
(Certificato ARRL di i3LNQ, oggi IV3LNQ)
traffico tra
Luigi iv3lnq ARI sezione di Trieste
Artegna e Buia ci accampiamo presso il centro sportivo
... uno dei tanti. di quest’ultima località.
Sabato 8 decidiamo di rientrare a Trieste, dove Giorgio
Giro (i3BMV) sta organizzando un servizio di
i3RSY Fulvio, oggi IV3AOL aprile 2016
collegamento tra l’Ospedale infantile Burlo Garofolo e
6 Maggio 1976 - Ricordi - l’equipe medica che opera a Gemona.È allestita a
Q CER in 80 metri e tre stazioni VHF per operare sui
questo scopo in ospedale una postazione HF per la rete
uel 6 maggio, rientrato a casa dopo la forte
scossa mi metto subito in ascolto sui ponti
ponti. Dalla fitta serie di messaggi, inviati e ricevuti,
radio in VHF per cercare di capire quale fosse
l’epicentro del sisma. Pochi minuti sono appare ormai evidente che sono proprio Gemona e i
suoi centri minori, le località in cui il nostro servizio è
sufficienti per capire che la zona più colpita è il Friuli, ancora necessario e quindi, su richiesta dello stesso
viste le testimonianze che provengono da quell’area. Centro di Coordinamento di Gemona, decido con Elio
Le prime notizie trasmesse dai mezzi pubblici Fior (i3FBS) di ripartire per quella destinazione.
d’informazione (radio e TV) non potevano certo dare
un quadro preciso dell’accaduto, ma quello che sentivo Martedì 11, dopo un viaggio in treno e a piedi,
sul mio apparato - in diretta –attraverso il raggiungiamo il Centro Medico che diverrà poi il Centro
ponteripetitoreR6, con le vive testimonianze di i3CQX Operativo Sanitario di Gemona e ci mettiamo a
e di i3SAX,cominciavano pian piano a delineare una disposizione. Dieci intense giornate trascorse per lo più
situazione che assumeva i contorni di una vera e alla radio, ma anche per soddisfare richieste di ogni
propria tragedia. Poi le conferme, morti, feriti, genere provenienti dalle autorità comunali e dal
persone ancora vive sotto le macerie e il fastidio per settore sanitario che in noi trovavano un vero punto di
quel commento più che inopportuno udito in un riferimento. Di quei giorni ricordo la preoccupazione
notiziario RAI in cui si “smentivano le voci diffusa per una possibile epidemia di Tifo, cui